I vantaggi della criptazione dell’ unità

Una procedura che, può garantire davvero molti vantaggi è senza dubbio la criptazione dell’ unità USB, e proprio per questo è opportuno conoscerla più a fondo e apprendere meglio le sue caratteristiche. Ad esempio, vale sicuramente la pena di essere a conoscenza della specifica Advanced Encryption Standard, la quale è stata prodotta dal NIST ( National Institute of Standards Technology), ovvero l’ organo che si occupa dei protocolli che fanno parte della sicurezza dei dati. L’ Advance Encryption Standard, che nella maggior parte dei casi viene abbreviato con AES, rappresenta con molta probabilità, il modulo crittografico più diffuso, ovvero quello che viene usato in maniera più frequente sia nel ambito governativo che in quello finanziario, facendo presente anche il settore militare.

Praticamente, in davvero pochissimo tempo è diventato su scala globale, lo standard per criptare, ovvero mettere al sicuro, con una sorta di “chiave”, tutti i file o documenti di ogni genere. Lo standard AES, ha come base un algoritmo capace di eseguire delle elaborazioni relative alle informazioni che si prendono in questione, che vengono poi trattate in maniera tale che da fuori risultano illeggibili. Soltanto i proprietari e quindi chi ha effettuato la criptazione dell’ unità possiedono i giusti e unici strumenti per effettuare l’ accesso. Inoltre, gli algoritmi AES, possono differenziarsi in varie tipologie, che si contraddistinguono a seconda del livello di protezione che assicurano e anche dal grado di complessità: possiamo trovare quindi dall’ AES a 128 bit, passando per 192 bit fino ad arrivare ai 256 bit.

La criptazione hardware e la criptazione software

Se si ha intenzione di eseguire, prima o poi, una criptazione dell’ unità esterna, è necessario sapere che esiste una distinzione tra quella software e quella hardware. La criptazione software, come si può immaginare, prende come riferimento un programma capace di generare la chiave da associare poi al file che si vuole proteggere. Stiamo parlando di una soluzione più che conveniente per quanto riguarda l’ aspetto economico, ma dall’ altra parte gli svantaggi sono davvero non indifferenti, partendo dalle procedure e dalla loro scarsa velocità: ciò potrebbe portare che, ad esempio, il processo potrebbe rivelarsi alquanto scomodo nel caso in cui venisse effettuato su un drive molto capiente. Proprio per questo, le aziende tendono a non affidarsi alla criptazione software, dato che non garantisce al massimo la sicurezza totale, al contrario invece, non vi sono problemi ne controindicazioni particolari per tutti gli utenti comuni.

Come già detto, la criptazione a livello software non richiede una spesa molto consistente, anzi, addirittura può essere anche gratuita, effettuata con gli strumenti giusti, ed è anche più semplice da praticare. Quello che rimane da fare, non è altro che seguire passo passo le istruzioni segnalate, facendo attenzione ai passaggi che vengono indicati dopo l’ installazione del programma di riferimento.

Per quanto riguarda, invece, la criptazione hardware, essa si basa su un chip specifico, che bisogna inserire nel dispositivo che si vuole mettere in sicurezza. Questo chip è stato progettato in maniera mirata per poter criptare le informazioni, e questo accelera in maniera molto evidente le varie tempistiche. Grazie a questo infatti, vi fanno riferimento sopratutto le aziende con dimensioni consistenti e le multinazionali, le quali possono tranquillamente affrontarne i costi.

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