Come un forte rumore può compromettere le funzionalità di un hard disk

Tra i numerosi modi in cui si può danneggiare un computer o un hard disk, non bisogna di certo sottovalutare tutti i rischi connessi a dei rumori molto forti. Un esempio lampante è la storia, accaduta in Romania, di un datacenter della banca ING, che è andato fuori uso a causa di un rumore collegabile ai 130 decibel. La colpa è stata di un botto, non proveniente da un petardo o un colpo di pistola, bensì da una semplicissima esercitazione anti- incendio. In poche parole, per favorire lo spegnimento delle fiamme, il sistema che entra in azione utilizza un gas inerte così da prevenire, e quindi evitare, ulteriori danni a tutti i componenti elettronici. Quando si verifica un incendio, questo particolare gas viene rilasciato in maniera molto rapida attraverso dei particolari erogatori.

Effettivamente, un gas che fuoriesce con un livello di pressione così elevato può produrre un rumore non indifferente, abbastanza, a tal punto, da limitare e compromettere le funzionalità di un hard disk. Nell’ incidente avvenuto in Romania, il suono emesso ha poi prodotto delle vibrazioni che hanno di conseguenza provocato dei danni piuttosto importanti agli hard disk, tra cui qualcuno nemmeno possibile da riparare. A causa di ciò, il datacenter è risultato ingestibile per qualche ora, e tutte le operazioni bancarie sono, ovviamente, state sospese dalle per ben 10 ore, il tutto con le proteste dei clienti.

Attenzione ai rumori

In effetti, può sembrare strano che un banale rumore, anche se di alta intensità, possa essere in grado di compromettere le funzionalità di un hard disk, che sia in misura parziale o in misura definitiva, ma si tratta di una circostanza piuttosto frequente e non rara come si può pensare. Quindi, l’ episodio della banca romena non rappresenta un avvenimento così inconsueto, ma è già capitato ( il tutto in luoghi, tempi e modi diversi). A proposito IBM ha chiesto ad diversi ricercatori, d’ indagare sui danni che possono manifestarsi a causa del suono che viene generato nel momento in cui il gas compresso viene rilasciato.

Purtroppo c’ è da dire che gli hard disk magnetici hanno come caratteristica quella di essere molto sensibili e in un datacenter, come quello della storia raccontata, di hard disk così ce ne possono essere centinaia se non addirittura una migliaia. La verità è che, più andiamo avanti con lo sviluppo economico e più gli hard disk diventano sensibili: infatti, quelli più recenti, sono molto fragili, dato che la quantità di spazio a disposizione è stata limitata dalla densità superiore di dati. Per capire meglio la delicatezza di cui stiamo parlando, senza entrare troppo nei dettagli tecnici, basta pensare che la testina di lettura e scrittura di oggi riesce a scostarsi non più di 26 nanometri. Se questo determinato limite viene superato, possono verificarsi dei problemi. Negli anni passati, il limite massimo di questa distanza era più ampio, e forse è proprio per questo che la questione dei suoni con un’ alta intensità non era mai stata un problema. L’ unica cosa che resta da fare comunque, è tenere sotto controllo il numero di decibel in modo tale da evitare conseguenze spiacevoli.

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