Tutti i segreti di un SSD e le sue performance.

Gli SSD, o ancor meglio Solid State Drive, sono dispositivi caratterizzati da prestazioni molto elevate, apprezzabili anche messi a paragoni degli hard disk tradizionali. E’ importante sapere, prima di effettuare l’ acquisto, che questi dispositivi oltre a delle performance invidiabili, sono contraddistinti anche da una longevità limitata, variabile a seconda, ovviamente, dell’ utilizzo che se ne fa. E’ però possibile, calcolare facilmente la durata del proprio SSD, sopratutto se si conoscono determinati aspetti da tenere in considerazione.

La prima cosa che bisogna sapere su un’ unità a stato solido è che la sua durata è legata sopratutto al numero di cicli di scrittura che vengono eseguiti, cioè i dati possono essere scritti o cancellati soltanto per un numero limitato di volte. Proprio su questo si sono soffermati gli esperti di TechReport, che hanno effettuato dei test mirati, rivelando che la maggior parte degli SSD possono arrivare fino a 700 Tb mentre alcuni addirittura fino ad 1 Petabyte. Quello che si evince dal risultato di questi test è che se, ogni giorno su un SSD vengono salvati più o meno 100 Gb, il device potrà funzionare almeno 27 anni. Se la durata non è un aspetto che non da nessuna preoccupazione, può sempre interessare quanto ancora può essere performante il proprio dispositivo.

La procedura che bisogna seguire

Se siete possessori di un Mac, sarà possibile verificare la quantità dei dati scritti semplicemente entrando all’ interno della lista comandi e poi identificare il nome dell’ SSD. Una volta scritto il comando iostat poi il nome del dispositivo, un trattino e Id, sarà poi possibile vedere tre valori.
Il primo valore è espresso in kilobyte per il trasferimento, il secondo mostra tutti i trasferimenti che sono stati effettuati mentre il terzo e ultimo segna il numero di megabyte che sono già stati trasferiti. Da quest’ ultimo valore sarà quindi possibile intuire la durata rimanente del device, poiché mostra tutte le scritture che sono state eseguite dal primo utilizzo dell’ SSD.

Anche per gli utenti di Windows la procedura che si può eseguire è molto semplice. L’ unica differenza rispetto a chi possiede un Mac è che non è possibile avere un sistema integrato attraverso il quale terminare il controllo, ciò comporta al fatto che bisogna sempre affidarsi ad applicazioni esterne. Una delle applicazioni più indicate è CrystalDiskInfo, che offre un servizio sia molto semplice che gratuito. Una volta scaricato questo programma e poi avviato, sullo schermo verranno visualizzate diverse informazioni. E si potrà trovare lo Stato di salute, che consente di verificare le condizioni dell’ SSD, oppure Scritture totali che invece indica l’ insieme dei dati che sono stati registrati fin dal primo momento in cui si è iniziato ad utilizzare il device.
Due procedure completamente semplici e veloci, per scoprire tutti i segreti di un SSD.

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