Il controller SandForce e il recupero dati

Per ricorrere al servizio di recupero dati da SSD SandForce è indispensabile applicare ogni tipo di procedura, attraverso l’ elemento chiamato, controller SandForce.
Colui che ha inventato e poi costruito questo tipo di dispositivo, ha deciso di prendere in considerazione il dual automatic hardware encryption ( ovvero il criptaggio hardware automatico duale), che risulta essere di 256/256 bit nei controller di ultima generazione mentre di 128/256 bit in quelli più vecchi. Nella maggior parte dei dispositivi SSD, i dati vengono archiviati direttamente nella memoria flash, al suo interno, e quindi non viene usata nessun tipo di crittografia.
La sicurezza dei dati, è protetta dall’ utilizzo di password, anche se bisogna far presente che tecnici esperti, grazie agli appositi strumenti, riescono a leggere direttamente la memoria flash del disco allo stato solido.

I dispositivi SSD, formati dal controller SandForce, sono stati creati per garantire, sia dal punto di vista della durata che dal punto di vista delle prestazioni, molta più affidabilità. Questi drive con memoria a stato solido, dispongono di elevate capacità, con il fine di supportare programmi aziendali che vengono caratterizzati da un traffico decisamente consistente di I/O.
La funzionalità di tali dispositivi è migliorata non solo dalle applicazioni della correzione degli errori, ma anche dal processo di bilanciamento della velocità di scrittura e della velocità di lettura. La tecnologia relativa alla riduzione dei dati, ovvero la cosiddetta DuraWhite, riesce a limitare e contenere le operazioni di scrittura all’ interno della memoria Flash. La tecnologia Raise invece, propone prestazioni molto importanti di protezione dei dati, oltre che un’ aggiuntiva ridondanza, la quale garantisce, anche in caso in cui si guastino un blocco o una pagina, l’ accesso ai dati.

Gli SSD, o dischi a stato solido, sono strumenti di memoria di massa che utilizzano la memoria flash con lo scopo di conservare e archiviare i dati. L’ alternativa ai dispositivi a stato solido, sarebbe quella di ricorrere a dispositivi di tipo magnetico, come ad esempio il classico hard disk.
Quasi tutti i tipi di SSD, utilizzano la tecnologia delle memoria flash NAND, grazie alla quale, è possibile distribuire i dati in maniera uniforme, uniforme come può essere anche l’ usura dell’ unità. In sostanza, viene usato l’ effetto “tunnel”, con il fine di cambiare lo stato elettronico delle celle di transitor. A differenza degli hard disk, gli SSD riescono a memorizzare e archiviare delle quantità di dati molto più considerevoli, senza avere la necessità di ricorrere ad elementi meccanici come ad esempio le testine, i piatti, i motori e così via.

Anche per il recupero dei dati da SSD SandForce, dispositivi formati dal controller SandForce, è comunque necessario rivolgersi ad un centro professionale di recupero dati come la Recupero Dati Roma.
E’ sconsigliato vivamente da tutti gli esperti, ogni tipo di intervento fai dai te, poiché oltre a richiedere le competenze giuste, il recupero dati da SSD richiede anche l’ uso di software e hardware particolari e macchinari altamente qualificati per tale lavorazione.
La nostra azienda propone il servizio di preventivo gratuito per tutti i tipi di supporto, e adottiamo la politica del NO DATA NO COST, ovvero in caso di non recupero nulla sarà dovuto.

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